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06/10/2017

Amazon, stangata dell’Ue da 250 milioni

Tasse evase per 10 anni per il colosso dell'e-commerce

Non è una cifra ultra-stellare come quella imposta ad Apple poco più di un anno prima (erano 13 miliardi di euro) ma anche per Amazon è arrivata una sanzione consistente: 250 milioni di euro per ripagare l’Unione europea di tasse non versate. La Commissione Ue ha ufficializzato la sua decisione dopo tre anni di indagini: un comportamento «illegale perché le ha consentito di pagare molte meno tasse di altre aziende». In pratica «tre quarti dei suoi profitti non sono stati tassati». Il colosso di ecommerce ha beneficiato per dieci anni di un accordo stretto con il Lussemburgo nel 2003 per avere un trattamento di favore sulle imposte da pagare per il business nel continente europeo. Sia il Paese sia la società hanno sempre negato l’esistenza del patto. Amazon risponde alla Commissione in una nota: «Riteniamo di non aver ricevuto alcun trattamento speciale dal Lussemburgo e di aver pagato le tasse in piena conformità con la legislazione fiscale lussemburghese ed internazionale. Valuteremo le nostre opzioni legali, tra cui il ricorso in appello». Ribatte il Granducato: «abbiamo preso nota» della decisione di Bruxelles e «faremo uso della dovuta diligenza per analizzare la decisione».

L’Irlanda non ha recuperato i 13 miliardi da Apple

Amazon è la terza grande società americana coinvolta in una decisione - e conseguente sanzione - dell’Antitrust Ue dal 2013, grazie a cui è stata portata alla luce una situazione protrattasi per anni di accordi ufficiosi con Paesi europei che hanno permesso loro di fare affari nel vecchio continente con vantaggi fiscali. Il caso più eclatante, come detto, è stato quello di Apple, che il 30 agosto 2016 ha subito una stangata da 13 miliardi di euro. Doveva risarcirli all’Irlanda, ma ancora non sono stati versati. La stessa Isola ha fatto ricorso, insieme a Cupertino, contro la decisione, negando il sistema di aliquote vantaggiose che avrebbe riservato alla società tra il 2003 e il 2014. E non ha - a quanto pare - intenzione di recuperarli. Lo stesso giorno dell’annuncio della sanzione ad Amazon, la Commissione deferisce l’Irlanda alla Corte di Giustizia europea proprio per questo motivo. L’Irlanda aveva tempo fino al 3 gennaio 2017 per farsi risarcire da Apple, ma non ha rispettato la decisione delle istituzioni. Un passo, quello mosso dall’Antitrust, che l’Irlanda definisce «assolutamente non necessario. Abbiamo sempre messo in chiaro che il governo è pienamente impegnato ad assicurarsi che il recupero dei presunti aiuti di Stato ad Apple abbia luogo senza ritardo e ha destinato risorse significative per far sì che questo obiettivo sia raggiunto». Prima, c’era stato il caso di Starbucks nel 2015: tasse inevase per 20-30 milioni di euro in Olanda. Una citazione a parte la merita il Belgio, che ha attirato sul suo territorio le sedi di 35 società con lo stesso schema fiscale illecito.

Fonte: http://www.corriere.it/tecnologia/economia-digitale/17_ottobre_03/amazon-stangata-dell-ue-250-milioni-ha-evaso-tasse-10-anni-d7bb2f54-a85c-11e7-a090-96160224e787.shtml

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