Con questo non vogliamo puntare il dito contro le aziende, ma sottolineare quanto sia importante che ognuno – cliente e fornitore – faccia la propria parte. 

Quanto poco valore abbiamo dato alle informazioni salvate in un server prima di correre il rischio concreto di perderle per sempre? Oltre al backup abbiamo mai pensato al tempo di ripristino? E alla continuità di servizio? I nostri dati di che livello di disponibilità hanno bisogno?

Per quanto la tecnologia sia affidabile, l’imprevisto è dietro l’angolo: un evento inaspettato come un incendio può distruggere persino le infrastrutture più sicure e, nel peggiore dei casi, anche i backup.

Ma la tecnologia ci dà oggi strumenti e sistemi per avere i dati sempre disponibili in una logica di business continuity. A quali costi? Bisogna saper trovare il giusto trade off tra costi e importanza del dato o dell’applicazione: non tutti necessitano del medesimo trattamento. 

È per questo motivo che ogni azienda dovrebbe dotarsi di un efficace piano di Disaster recovery, da stilare in anticipo e che deve prevedere le checklist per il ripristino di tutti servizi, a partire da quelli più critici. Non un mero backup, ma un progetto articolato che coinvolge direttamente cliente e fornitore.

Perché eventi come questi, seppur rarissimi, si verificheranno sempre: affidarsi a consulenti esperti che sappiamo spiegare a chi molto poco sa di IT come e quanto investire sulla tutela di dati e informazioni è il primo passo verso una concreta e reale trasformazione digitale.

Vuoi approfondire la tua conoscenza sul Disaster recovery? Leggi l’articolo

Vuoi conoscere i dettagli dell’incendio di OVHcloud? Leggi la cronaca 

Desideri una consulenza personalizzata?