IA generativa: partiamo dalle basi

Ormai sarai ben a conoscenza di strumenti come ChatGPT e forse li hai anche utilizzati per testarne le potenzialità. Ma sai come funziona il meccanismo che c’è alla base di questi tool? 

Si chiama IA generativa, cioè un’IA che è in grado di generare contenuti nuovi (testi, codici, immagini, audio…) semplicemente riformulando un’enorme quantità di materiali già esistenti, attinti da un vastissimo database, sulla base di un prompt da parte dell’utente. 

Gli algoritmi che permettono tutto ciò sono in costante apprendimento, ovvero sono in grado di migliorare il proprio output man mano che vengono utilizzati.  

Come puoi impiegare l’IA generativa in azienda?

Se ti stai chiedendo se ChatGP e più in generale l’IA generativa possa essere d’aiuto anche a te, la risposta è sì. E ora ti mostriamo come.

• Marketing.
  Grazie ai chatbot si può ottimizzare il customer care, fornendo ai clienti risposte personalizzate in base alle loro richieste, in tempi brevi. 

• Creazione di contenuti.
  Da semplici e-mail fino a lunghe descrizioni per gli articoli di un e-commerce, l’IA permette di generare velocemente testi adatti a ogni occasione.

• Gestione delle risorse umane.
  L’IA può essere di supporto in campo HR, ad esempio per creare annunci di lavoro più dettagliati ed efficaci, riassumere il contenuto dei CV o scrivere e-mail di feedback per i candidati dopo i colloqui.

Infinite strade da esplorare

Proprio per la sua natura costantemente in evoluzione e per le sue molteplici potenzialità, l’IA generativa può essere una risorsa utilissima per aziende che operano in diversi ambiti, ora e in futuro.

Qualche esempio?

• L’IA può permettere l’inverse design, che consente di individuare i materiali e le forme migliori per determinati prodotti. Un valore prezioso in più settori, dall’automotive all’aerospaziale, dalla difesa all’energia. 

• Particolarmente significativo è il caso farmaceutico: secondo Brian Burke, Research VP for Technology di Gartner, entro il 2025 oltre il 35% dei nuovi farmaci verrà scoperto grazie all’IA generativa. Questo permetterebbe di ridurre notevolmente le tempistiche e i costi necessari attualmente per produrre farmaci.

• Sempre in campo sanitario, l’IA potrà servire per costruire arti protesici, creare molecole organiche da zero, fare diagnosi, identificare precocemente le neoplasie… 

• Nell’industria del design di prodotto, l’IA aiuta sia a trovare nuove idee, sia ad analizzare i dati per capire come ottimizzare i prodotti già esistenti.

• In astronomia, con l’IA si possono generare immagini simulate per comprendere meglio come funziona l’espansione dell’universo.

Insomma, le applicazioni dell’IA generativa sono veramente numerose. C’è chi ha ambiziosamente provato a elencarle tutte, come il fondatore di AIMultiple Cem Dilmegani: la sua lista ad oggi ne conta oltre cento, ma è in costante aggiornamento.

Uno sguardo al futuro

Ormai si può dire con sufficiente certezza: l’IA è qui per restare. Secondo una stima della banca statunitense Goldman Sachs, infatti, fino a due terzi dei posti di lavoro potrebbero essere in parte automatizzati grazie all’IA. Questo porterebbe a un aumento della produttività, con conseguente crescita del PIL globale annuo del 7%. 

Le professioni potenzialmente più coinvolte dall’impatto dell’IA sono quelle amministrative e legali, mentre ci sono ambiti in cui questa tecnologia può avere un impatto ben minore. Si tratta soprattutto di settori ad alta intensità fisica, come la manutenzione o l’edilizia (a questo proposito, hai visto l’irriverente campagna di un’agenzia belga che ha scritto su un palazzo in costruzione “Hey ChatGPT, finish this building”?). 

Certo, il margine di evoluzione di ChatGPT è grande, visti gli errori grossolani che ancora può commettere, ma proprio per questo l’IA generativa va tenuta d’occhio e non sottovalutata. Potrebbe davvero cambiare il mondo, e probabilmente lo farà.

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